giovedì 30 dicembre 2010

iPod - 4

L'ultimo post dell'anno va in musica. Le metterò nell' iPod per poi ascoltarle tra una pedalata e l'altra.Noi ci vediamo nel 2011, buon anno a tutti.



martedì 21 dicembre 2010

Calma e sangue freddo

Dopo il 14 dicembre occorre riflettere. Riflettere con calma. Magari aspettare qualche minuto prima di rilasciare delle dichiarazioni, contare fino a cento prima di proporre nuove alleanze e magari far sbollire la rabbia, maturata nel constatare che, nonostante tutto, il governo di centrodestra è ancora in piedi.

Non possiamo perdere la bussola ogni volta che il nostro progetto rallenta o subisce una battuta d’arresto. Non possiamo, nell’immediatezza di una sconfitta, rincorrere vecchi e nuovi alleati. Non possiamo accollare alle primarie, tratto distintivo del nostro partito, la responsabilità dei fallimenti. A questo PD occorre uno scatto di orgoglio. Quell’orgoglio visto e percepito a Piazzale San Giovanni lo scorso 11 dicembre.

Comportiamoci da partito maggioritario. Proponiamo una solida piattaforma politica riformista a tutte le forze di opposizione per andare oltre 1l berlusconismo e sulla base di questa costruiamo le nostre alleanze, non il contrario. Utilizziamo le primarie per rafforzarci e non per indebolirci. Se occorre correggerle, facciamolo ma non aboliamole, perché sono una parte integrante del nostro partito.

Detto questo non ci resta che attendere domani, quando  nel corso della Direzione Nazionale del PD, verranno affrontati questi argomenti.

sabato 18 dicembre 2010

Politica 2.0

Che la politica corra sul web ormai è un dato di fatto. Informazioni e dati on-line battono in puntualità i cari e sorpassati quotidiani di cellulosa. In rete si trovano aggiornamenti costanti su qualsiasi argomento: cronaca, politica, sport e meteo. 

Per esempio, prendiamo il caos che ieri ha provocato l'abbondante nevicata nei nostri territori, in particolare in quel di Firenze. Se come me, avete dei familiari che per motivi professionali percorrono quotidianamente l'A11, per raggiungere il capoluogo toscano, vi sarete sicuramente chiesti quali fossero le condizioni della viabilità con tutta quella neve. L'unico strumento adatto per reperire informazioni in breve tempo è sicuramente il web. Quindi mi sono rimboccato le maniche e sono  saltato sul sito della Protezione Civile, poi su quello del Comune di Firenze, su quello della Provincia di Firenze, su quello dell' ATAF, su quello delle FS e infine su quello di Treni Italia. Per raccogliere solo poche e approssimate informazioni su ciò che stava accadendo per le strade. Non contento mi sono giocato l'ultimo asso nella manica: Facebook! Apro la pagina di Matteo Renzi e in pochi instanti, grazie agli aggiornamenti postati dallo stesso Sindaco di Firenze, trovo tutte le info su: strade bloccate, tranvia sospesa, servizi bus sospesi, A11 bloccata, FI-PI-LI bloccata, stazione di Santa Maria Novella congestionata ecc... Insomma, tutto ciò che non ho trovato nei siti ufficiali l'ho letto sulla pagina di Matteo.

Questa è la forza del web! Aggiornamenti costanti e in tempo reale. Anche dopo l'orario di lavoro delle redazioni web.Ormai l'informazione è soltanto su Internet, la rivoluzione si fa via Twitter o Facebook, il social network è vivo ed anche i nostri politici stanno iniziando a capire che è arrivata l'era della Politica 2.0.Una strada che dovrebbe essere percorsa anche da chi fa politica a livello locale... Questi nuovi strumenti, se usati nel modo giusto, possono sicuramente aiutarci nel acquisire continue informazioni e in alcuni casi svelarci inconfessabili verità. Julian Assange e il suo  WikiLeaks insegnano.

mercoledì 15 dicembre 2010

Realtà parallele

Berlusconi è finito! A Fini è riuscito il colpaccio di mandare a casa, una volta per tutte il Cavaliere. Bossi boccheggia disperato dal suo banco di governo perchè sa che il Federalismo non si farà più. Casini festeggia con il leader del FlI e, insieme,  gettano le basi per il terzo polo con l'appoggio di Rutelli. Di Pietro salta sul banco e al grido di "ma che c'azzecca!" ,  corre ad abbracciare Scilipoti che nonostante le avance ha tenuto duro. Bersani si complimenta con i 206 deputati per l'ottimo lavoro e pensa già alla nuova riforma elettorale. La vittoria è risicata, si vince di pochi voti, ma almeno è stato scongiurato il pericolo di transfughi e l'opposizione ne esce compatta.

Berlusconi si è quasi sentito male, fino all'ultimo sperava di poter comprare qualche voto tra le file dell'opposizione e invece niente. La sfiducia lo taglia definitivamente fuori dalla politica italiana e la dura lotta consumata con Fini, lo vede miseramente sconfitto. Fini entusiasta, non sta più nella pelle e rilascia dichiarazioni ad ogni giornalista presente in aula, una su tutte: << Berlusconi è finito. Ora lasciamolo cuocere nel brodo della sconfitta!>>

Bossi ormai non ci capisce più nulla e dispensa commenti strampalati alla stampa: <<Nessun veto sull'apertura all'UDC.>> Poi Maroni  fa capire al Senatur che la partita è finita e che il Federalismo va a farsi benedire. Per dimenticare la brutta giornata tirano fuori dalla giacca l'ampolla con la pura acqua del Pò e come Asterix e Obelix, si rinfrancano dai dolori della sconfitta.

Bersani abbraccia uno per uno i suoi 206 deputati soffermandosi con le lacrime agli occhi su Marco Fedi, eletto in Australia e da mesi in terapia, che si è sobbarcato 12 ore di volo per affondare, con il suo voto, il governo Berlusconi. Intanto Napolitano apre le danze delle consultazioni, per capire se esista o meno lo spazio per un governo tecnico, in grado di riparare al Porcellum ed evitare l'immobilismo istituzionale da qui alle prossime elezioni. Al termine delle consultazioni un nome sembra mettere tutti d'accordo: Brunetta...

Secondo la teoria dei multiversi di Hugh Everett III tutto questo è possibile in un universo parallelo. A questo punto basta solo capire come trovare e raggiungere questo benedetto universo parallelo.

martedì 14 dicembre 2010

Il giorno più lungo

Diventa difficile, molto difficile trovare la quadratura dell'ennesimo governo Berlusconi. Oggi, nel giorno della conta, le sorti di questo sciagurato governo saranno decise da una manciata di deputati continuamente corteggiati, pressati, lusingati e forse addirittura comprati dai vertici del PDL. Il premier le ha provate tutte: ha sospeso l'attività parlamentare per 15 giorni, si è mosso con largo anticipo pur di tenere unite le file del suo partito e alla fine ha mosso l'assalto contro alcuni deputati (IDV in particolare) dell'opposizione.

Consapevole del pericolo, ieri Berlusconi ha provato a ricucire presentandosi in Senato con un discorso calibrato al millesimo di grammo. Un testo stranamente ricco di buon senso, stranamente equilibrato e  letto con voce saudente (con tanto di carezza per Bossi).  Conoscendo il personaggio sono sicuro che, Berlsucsoni, al posto del bisturi avrebbe decisamente preferito la mannaia, da scagliare contro chi ha tradito il progetto del partito dell'amore. Un Silvio inedito quindi. Ma si sa, la paura di cadere fa brutti scherzi. Sforzi inutili però,visto che il gruppo di FlI dopo una leggera sbandata si è di nuovo ricomposto sul voto di sfiducia. Povero Silvio, tanta fatica per niente...

Questa mattina, mentre nei palazzi della politica si andrà alla conta, fuori per le strade di Roma si torna in piazza. Tornano in piazza gli studenti contro la riforma Gelmini. Insieme alle migliaia di ragazzi in arrivo con 80 pullman nella Capitale, sfileranno in altri cortei anche i metalmeccanici Fiom che protestano per i casi Melfi e Pomigliano, i cittadini di Terzigno contro le discariche, le associazioni antirazziste degli immigrati, i comitati dei terremotati dell'Aquila. Insomma anche nel giorno della conta la protesta non si ferma.

Tutto si deciderà dalla 10.30 in poi e comunque vada, anche in caso di fiducia, ne uscirebbe un governo a pezzi e costantemente sull'orlo del baratro. Un governo che, partito con una delle più ampie maggioranze degli ultimi 20 anni, si ritrova ad elemosinare voti per non cadere. Oggi si presenta una grande opportunità: quella di cambiare definitivamente pagina. Mandiamo a casa il partito dei quattro ladroni, cambiamo la legge elettorale e facciamo ripartire l'Italia.

lunedì 13 dicembre 2010

Manifestare fa bene

Era da tempo che non partecipavo ad una bella manifestazione come quella di sabato scorso a Roma. Ben organizzata, con una elevata partecipazione e sopratutto ben riuscita. Il tutto nella stupenda cornice romana e con tanto di giornata soleggiata e mite almeno fino al pomeriggio. Serviva una giornata così. Serviva per lo spirito. Serviva  per il morale. Credo di non aver mai visto così tante persone in un solo posto. Migliaia di bus da tutta Italia: studenti, pensionati, immigrati e  lavoratori del PD tutti a Roma per chiedere al governo di centro cestra di liberare il paese e farsi finalmente da parte.

Si parte presto da Pescia: ore 5.45 ritrovo presso l'ex Mercato dei Fiori, poi di corsa a raccogliere gli amici di Uzzano e Borgo. Lungo il viaggio si raccolgono le 20 Euro della quota, si danno le informazioni logistiche per non disperderci lungo il tragitto, si canta e soprattutto si discute, anche animatamente, su ciò che accadrà dopo il 14 dicembre. Sosta a Serravalle per attendere gli autobus di Ponte Buggianese e Monsummano. Entrati a Roma ci aspetta una lunga fila di pullman, segno che la partecipazione sarà straordinaria. Scesi dal bus saliamo sulla metro in direzione Piazza della Repubblica, dove ci riuniamo con tutti gli amici della Toscana, pronti a manifestare.

Roma è una selva di bandiere del Partito Democratico che vanno tutte nella stessa direzione: Piazza San Giovanni. Al nostro arrivo la piazza è gremita, tanto da non potervi nemmeno entrare. Troviamo posto sul marciapiede e notiamo con soddisfazione che le strade che confluiscono in Piazza San Giovanni sono stracolme di manifestanti, in attesa delle parole di Bersani. Parole arrivate con un ora di ritardo, vista l'enorme partecipazione, per dar modo alla coda del corteo di arrivare nella zona del palco. Parole che anno scaldato i nostri animi infreddoliti dal freddo della sera e ci hanno fatto capire, ancora una volta, che la fine dell'Impero Berlusconi è vicina!!




martedì 7 dicembre 2010

Ciclisti indifesi

Andare in bici aiuta a rendersi conto di quanto sia precario l’equilibrio sulle sole due ruote. Restare ore ed ore in sella ti fa capire come una piccola macchia d’olio sia sufficiente per rovinare al suolo. Macinare centinaia di chilometri ogni giorno è il modo migliore per rendersi conto della pericolosità le nostre strade. Ma la bicicletta non è solo questo è molto altro: è pedalare, sudare, sentirsi le gambe esplodere, alzarsi sui pedali, stringere il manubrio fino a non sentire più le punta delle dita, misurarsi su ogni chilometro e bere dalla borraccia sotto il sol leone di luglio. Questo vuol dire andare in bici.

I due aspetti dell’andare bicicletta, da una parte la passione e dall’altra la consapevolezza del rischio, rendono questo sport bello e dannato. Noi ciclisti usciamo sempre con la copia di un documento nella tasca della maglia, con la speranza che quel documento resti sempre nel taschino. A volte però capita che, per colpa di altri, quella che doveva essere una sgambata si trasformi in tragedia, come accaduto nei giorni scorsi a Lamezia Terme. Una città ancora più sgomenta e intrisa di dolore per i sette ciclisti falciati domenica mattina dalla Mercedes guidata da Chafik El Ketani, 21anni, che ieri ha lasciato l’ospedale per essere trasferito in carcere, rischiando l’accusa di omicidio volontario. A sostenere questa accusa ci  anno provato molti magistrati italiani impegnati a valutare il comportamento di chi, alla guida, anche se non intenzionalmente, provoca morte. L’impostazione, però, non ha mai retto oltre il primo grado di giudizio.

Se si vogliono evitare queste disgrazie occorre progettare e prevedere numerose piste ciclabili, dove bambini ed adulti possano vivere in piena sicurezza la passione per le due ruote. Vi ricordo che tra poco più di un mese inizierà la nuova stagione ciclistica, con centinaia di cicloamatori impegnati a ritrovare la gamba dopo la pausa invernale; se doveste incontrare un plotoncino di biciclette, prima di sorpassare avvisate con un colpo di clacson. 

domenica 5 dicembre 2010

Alla terra!

(ANSA) - FIRENZE, 3 DIC - Il ritorno alla terra e' una delle chiavi per superare la crisi attuale: lo sostengono il fondatore di Slow Food Carlo Petrini ed il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che stamani al Teatro Puccini di Firenze hanno tenuto una lezione sul tema 'Ritorno alla terra, ritorno all'agricoltura', davanti a oltre 400 giovani degli istituti agrari della Toscana. ''Dovete volare alto, appassionarvi - ha detto Petrini, secondo quanto riporta una nota della Regione - non temere le difficolta'. Perche' in un futuro nel quale il cibo dovra' ritrovare valore tornare alla terra sara' sempre piu' importante''. Per il fondatore di Slow Food ''si ritorna alla terra non solo facendo i contadini, ma anche mettendo in atto pratiche responsabili, che ci rendono non piu' consumatori passivi, ma coproduttori''. Secondo Rossi ''l'agricoltura e' la radice del nostro territorio, del suo paesaggio'', e per questo e' importante il ruolo dei giovani: ''Un giovane under 40 che avvia un'impresa agricola - ha spiegato Rossi - puo' ricevere un finanziamento di 40.000 euro. In questo modo negli ultimi tre anni, con un budget di 43 milioni di euro, abbiamo sostenuto 1.080 imprese. E visto il successo di questa misura (le domande erano state 3.000) abbiamo deciso di prorogarla finanziandola con altri 30 milioni di euro. Non solo: sempre nell'ambito delle misure previste dal piano di sviluppo rurale, diamo ai giovani priorita' specie per i settori che li vedono in primo piano come quello della filiera corta, per esempio''. Il presidente ha poi ipotizzato di utilizzare fondi europei per sostenere economicamente i giovani che dopo lo studio, effettuano tirocinii e stage fino a oggi in maniera del tutto gratuita. All'incontro, promosso dall'associazione 'Quelli del Puccini' con Regione Toscana e Unicoop Firenze, ha preso parte fra gli altri anche l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori che, afferma la Regione, sta a sua volta lavorando a due proposte: la prima riguarda il possibile utilizzo per i giovani delle migliaia di ettari di terreno agricolo di proprieta' della Regione; la seconda il varo di una vera e propria 'banca della terra' per sostenere le imprese promosse da giovani nell'accesso ai terreni, al credito e alla formazione e all'assistenza tecnica. (ANSA).